Perchè contare i propri passi
Chi partecipa alle mie escursioni spesso mi chiede cosa sia quello strano oggetto che porto appeso allo zaino: si tratta del Ranger Beads, uno strumento rudimentale ma molto efficace per stimare distanze, velocità e tempi di percorrenza durante un’avventura sulla base del proprio passo.

È una tecnica conosciuta nel mondo militare sin dai tempi antichi (precisissimi furono i contapassi o misuratori dell’esercito di Alessandro Magno e dei Romani), ma anche da pastori e montanari in tempi più recenti.
L’utilità non è solo quella di conoscere la distanza già percorsa attraverso il conteggio dei propri passi ma, soprattutto, quella di ausilio alla navigazione terrestre nei tratti ancora da affrontare oltre ad altre tecniche di movimento.
Come costruirsi il contapassi

Innanzitutto, puoi crearti facilmente il contapassi dello stile dei Ranger americani, con un semplice cordino e delle perline per braccialetti: io preferisco usare il paracord e le perline di legno.
In caso di emergenza se dovessi decidere di rinunciare al contapassi smontandolo, avrai con te circa mezzo metro di paracord supplementare e alcune perline di legno, facilmente frantumabili e infiammabili, più utili rispetto a quelle di plastica o metallo.
Ovviamente è possibile personalizzare il colore del cordino e delle perline, oltre a poter aggiungere piccoli accessori come mini-acciarini, moschettoni, piastrine, ecc.
Preparazione e utilizzi principali
Il contapassi non servirebbe a nulla se non rapporti i tuoi passi ad una distanza nota (di solito 100 metri). È solo in questo modo che il tuo passo diventa un’unità di misura!

Per fare questo calcolo nel modo più preciso possibile dovresti effettuare delle prove su terreno pianeggiante, in salita e in discesa, ripetendo il test con uno zaino leggero ed uno più pesante.
Durante il CORSO DI ORIENTAMENTO IN NATURA, regalo a ciascuno un contapassi come il mio, lo adattiamo assieme allo specifico passo personale e vediamo come usarlo.
Una volta rapportato passo proprio e distanza, potrai:
- Calcolare lo spazio percorso (e quindi anche la velocità);
- Stimare il tempo che ti serve per coprire il tratto successivo;
- Valutare la distanza che ti separa dal prossimo punto di interesse durante l’avvicinamento;
- Aggirare un ampio ostacolo, stimare la larghezza di un fiume ed altre applicazioni in combinazione con la bussola.
Conclusioni
Contare i propri passi in escursione può essere noioso e probabilmente avrai già i dati che ti servono dal GPS o dallo smartphone, ma saper usare il contapassi è importante in caso la tecnologia ci abbandoni. Potresti averne bisogno anche solo per un breve tratto, una deviazione momentanea o se non sei sicuro del sentiero e inizi a controllare meglio le distanze confrontandole con la mappa.
Diventa importante averlo con sé nelle avventure su sentieri poco battuti e con scarsa segnaletica, oppure su terreni con pochi punti di riferimento dove è indispensabile calcolare bene le distanze durante la marcia.
Se sei interessato ad approfondire le tecniche di orientamento e navigazione puoi seguire il blog e per qualsiasi informazione sul CORSO DI ORIENTAMENTO IN NATURA contattami pure a info@trekraft.it
